…
Non fissiamo
lo sguardo
sulle cose visibili,
ma su quelle
invisibili.
Le cose visibili
sono d’un momento,
quelle invisibili
sono eterne
…
Paolo di Tarso, nato intorno all’anno 4 d.C. e morto nell’anno 67 a Tarso, città dell’attuale Turchia, con il nome di Saulo e noto come San Paolo per il culto tributatogli, è stato uno degli apostoli.
E’ stato l’”apostolo dei Gentili”, ovvero il principale missionario del Vangelo di Gesù tra i pagani greci e romani.
Secondo i testi biblici, Paolo era un ebreo ellenizzato, che godeva della cittadinanza romana.
Non conobbe direttamente Gesù, sebbene a lui coevo, e, come tanti connazionali, avversava la neo-istituita Chiesa cristiana, arrivando a perseguitarla direttamente.
Sempre secondo la narrazione biblica, Paolo si convertì al cristianesimo mentre,recandosi da Gerusalemme a Damasco per organizzare la repressione dei cristiani della città, fu improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce di Dio che gli diceva :” Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”.
Reso cieco da quella luce divina, vagò per tre giorni a Damasco, dove fu poi guarito dal capo della piccola comunità cristiana di quella città, Anania.
L’episodio, noto come la “conversione di Paolo”, diede inizio all’opera di evangelizzazione del Santo.
Tutto visibile
tutto invisibile
ha un inizio
e una fine
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